“Siamo rassegnati, c’è molta gente, ho il numero 26 per mio figlio di due anni e aspetterò parecchi perché c’è un’unica fila per tutti senza diversificare. L’organizzazione pecca per questo”. Così, spiega sconsolato allagenzia di stampa AdnKronos un genitore. E il quadro quotidiano dellinterminabile fila in uno dei tanti centri vaccinazione delle Asl capitoline, dove lapprensione si respira nellaria, tra una fila al banco informazioni, e linterminabile attesa in anguste salette, con il numeretto in mano. Tra una manciata di giorni i bimbi torneranno nelle aule, e su tutti incombe l’obbligo vaccinazioni in vista dell’apertura dell’anno scolastico.
M.